Generalità
Le craniostenosi sono un gruppo di malformazioni del cranio, caratterizzate dalla prematura fusione di una o più suture craniche.
Una craniostenosi può essere un fenomeno isolato, senza cause apparenti, oppure la conseguenza di alcune particolari malattie genetiche come, per esempio, la sindrome di Crouzon o la sindrome di Apert.
Cos'è la craniostenosi?
Craniostenosi è il termine medico che indica una serie di anomalie morfologiche del cranio, dovute alla prematura fusione di una o più suture craniche.
Le suture craniche sono le articolazioni di tipo fibroso, che uniscono tra loro le ossa della volta cranica (ossia le ossa frontali, temporali, parietali e occipitali).
“Stenosi” è la parola che, nel gergo medico, indica l’anomalo restringimento di un organo cavo, una struttura ossea cava, un vaso sanguigno e tutte quelle strutture anatomiche tubulari (es: uretra).
Quando dovrebbe avvenire la chiusura delle suture craniche? Perché è importante?
In condizioni di normalità, la fusione delle suture craniche avviene in epoca post-natale e termina, per alcune ossa del cranio, alla soglia dei 20 anni. Questo lungo processo di fusione consente all’encefalo di accrescersi e svilupparsi in maniera adeguata.
Quali sono le conseguenze della fusione precoce delle suture craniche?
Se, come nel caso delle craniostenosi, la fusione delle suture craniche si verifica durante la vita prenatale, perinatale (*) o nella prima infanzia, organi encefalici come cervello, cervelletto e tronco encefalico, e organi di senso come gli occhi, subiscono alterazioni sia nella crescita che nella forma.
*N.B: il termine “perinatale” si riferisce al periodo di vita di un essere umano che va dalla 27esima settimana di gestazione ai primi 28 giorni successivi al parto.
Sinonimi di craniostenosi
In medicina, è sinonimo di craniostenosi la parola craniosinostosi.
Cause
La prematura fusione delle suture craniche può essere un fenomeno isolato – ossia non dipendente da alcuna condizione morbosa – oppure una conseguenza di particolari sindromi a stampo genetico.
In base alla classificazione più in voga, le craniostenosi rispondenti alla prima circostanza sono esempi di craniostenosi non sindromica, mentre le craniostenosi rispondenti alla seconda circostanza sono esempi di craniostenosi sindromica.
Craniostenosi non sindromica e craniostenosi sindromica sono i nomi scelti dai medici per distinguere in due grandi categorie le possibili craniostenosi che possono interessare l’essere umano.
Si tratta di una distinzione basata sui fattori scatenanti.
Craniostenosi non sindromica
Attualmente, le precise cause del fenomeno della craniostenosi non sindromica sono sconosciute.
Sull’argomento, diversi medici e ricercatori hanno proposto, in tempi passati, diverse teorie, le quali però non hanno trovato conferma nei risultati sperimentali.
Le teorie suddette prendevano in considerazione il possibile influsso di fattori ambientali o problemi di tipo ormonale.
Craniostenosi sindromica
Secondo gli ultimi studi medici, le sindromi genetiche collegate al fenomeno della craniostenosi sindromica sarebbero più di 150.
Tra tutte queste sindromi, spiccano per importanza e notorietà:
- La sindrome di Crouzon. Interessa un neonato ogni 60.000 circa;
- La sindrome di Apert. Colpisce un neonato ogni 100.000 circa;
- La sindrome di Pfeiffer. Interessa un nuovo nato ogni 100.000 circa;
- La sindrome di Saethre-Chotzen. È riscontrabile in un neonato ogni 50.000.
Epidemiologia
Le craniostenosi sono malformazioni rare; secondo le statistiche, infatti, ne sarebbero portatori un nuovo nato ogni 1.800-3.000.
Per ragioni ancora sconosciute, le craniostenosi prediligono il sesso maschile (3 pazienti su 4 sono maschi).
Tra le due tipologie di craniostenosi riconosciute (la non sindromica e la sindromica), la craniostenosi non sindromica è decisamente la più comune, con una percentuale di frequenza che oscilla tra l’80 e il 90% (cioè, su 100 neonati con craniostenosi, in 80-90 la fusione prematura delle suture craniche non dipende da alcuna particolare malattia).
Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio delle craniostenosi, rientrano:
- Il basso peso alla nascita;
- Il parto prematuro;
- L’età avanzata del padre;
- Il fumo materno in gravidanza.
Sintomi e complicanze
I caratteristici sintomi della craniostenosi dipendono da un incremento della pressione all’interno del cranio; in medicina, tale incremento prende il nome di ipertensione endocranica o ipertensione intracranica.
Cosa causa l’ipertensione endocranica?
In presenza di craniostenosi, l’ipertensione endocranica è frutto della pressione anomala che l’encefalo in accrescimento esercita, dall’interno, a carico della volta cranica suturatasi anzitempo, più stretta del normale e non più modellabile.
Per capire, si pensi di gonfiare una palla ginnica all’interno di una scatola rigida di ridotte dimensioni: quando la palla raggiunge determinate dimensioni spinge sulle pareti della scatola, esercitando una certa pressione (che, nel caso delle craniostenosi, è l’ipertensione endocranica).
È importante precisare che sulla presenza di ipertensione endocranica incide in maniera determinante il numero di suture craniche soggette a fusione prematura; i medici, infatti, hanno osservato che il coinvolgimento di una sola sutura cranica è responsabile di ipertensione intracranica in un 15% dei pazienti, mentre l’interessamento di perlomeno due suture craniche determina l’incremento della pressione interna al cranio in almeno il 60% dei pazienti.
In condizioni di normalità, le suture craniche non ancora fuse tra loro rendono il cranio modellabile secondo l’accrescimento dell’encefalo. È per questo motivo che, in siffatte circostanze, la pressione all’interno del cranio rimane normale.
Sintomi dell’ipertensione endocranica
Spiegato il meccanismo dell’ipertensione endocranica, è ora doveroso riportarne i sintomi tipici; questi sono:
- Mal di testa persistente, con momenti più intensi al mattino e alla sera;
- Problemi di vista (visione doppia, visione sfocata, visione annebbiata ecc.);
- Vomito;
- Irritabilità;
- Occhi gonfi;
- Difficoltà nel seguire il movimento degli oggetti;
- Problemi d’udito;
- Problemi respiratori;
- Alterazioni dello stato mentale;
- Papilledema;
- Attacchi epilettici.
Curiosità
In presenza di una craniostenosi non grave, l’ipertensione endocranica comincia a essere sintomatica soltanto attorno ai 4-8 anni di vita.
Segni di craniostenosi
Le craniostenosi sono responsabili anche di caratteristici segni, come per esempio:
- Presenza di creste rigide lungo le suture craniche;
- Anomalie a livello delle fontanelle craniche;
- Testa dalle dimensioni non proporzionate al resto del corpo;
- Testa dalla forma anomala.
Tipi morfologici di craniostenosi
La forma della testa dei pazienti con craniostenosi dipende da quali suture craniche sono state oggetto di fusione prematura.
In base alla forma della testa – quindi in base alle suture craniche oggetto di fusione prematura – i medici distinguono le craniostenosi in almeno 4 diverse tipologie morfologiche, che chiamano:
- Dolicocefalia (o craniostenosi sagittale). È la craniostenosi dovuta alla fusione prematura delle suture craniche sagittali, ossia le suture craniche con sede nella parte anteriore del cranio, tra le ossa parietali.
Riscontrabile in circa la metà dei casi clinici, rappresenta la tipologia morfologica di craniostenosi più comune. - Brachicefalia (o craniostenosi coronale). La sua presenza implica la fusione premature delle suture coronali, le quali decorrono tra l’osso frontale e le ossa parietali.
Rinvenibile in circa un caso clinico ogni 4, rappresenta il secondo tipo morfologico di craniostenosi più diffuso. - Trigonocefalia (o craniostenosi metopica). È il risultato della fusione antitempo della sutura metopica (o frontale), la quale decorre dal naso alla parte superiore della testa, separando l’osso frontale in due.
La trigonocefalia è una craniostenosi alquanto rara; caratterizza, infatti, soltanto il 4-10% dei casi clinici. - Plagiocefalia (o craniostenosi lambdoidea). È la craniostenosi dovuta alla fusione anzitempo della sutura lambdoidea, la quale risiede tra le ossa parietali e l’osso occipitale, nella parte posteriore della testa.
Riscontrabile in solo il 2-4% dei casi clinici, la plagiocefalia rappresenta il tipo morfologico di craniostenosi più raro.
Get a Free Quote
Quick Links
Oppening Hours
- Monday-Friday: 9am-6pm
- Saturday-Sunday: 8am-1pm
- Sunday: Closed
Get In Touch
- Email: contactus@info.com
- Phone: 020-7946-0160